Se la cifra di questo tempo è la fretta, allora le ricette veloci fanno al caso nostro: sughi semplici, tartine e tramezzini, formaggi, uova, verdure, qualche torta salata e qualche dolce nelle occasioni speciali. Spesso non c’è tempo neppure per le ricette veloci. Così, nella pausa pranzo, un panino e un’insalata suppliscono alla grande! E’ cambiato il modello della famiglia, le donne lavorano anche fuori, ai figli si cerca di dare il massimo iscrivendoli a nuoto, violino, scherma, calcio, danza classica…. Ed è tutto un correre fra un orario e l’altro nell’affannoso tentativo di conciliare tutto. La nonna, quando c’è, è l’unica vera cuoca di casa, quella che cucina secondo la tradizione i piatti della nostra infanzia. Il profumo di ragù la domenica è insostituibile per svegliarsi accarezzati dall’idea che è festa. Ma poi viene lunedì e si ricomincia a correre per prendere il bus che non arriva, la macchina incastrata nel parcheggio da qualcuno che si è messo proprio dietro di noi e di traverso, la metro troppo affollata che ci fa decidere: pazienza prendo la corsa dopo… Le ricette veloci ci danno un vantaggio e uno svantaggio: il vantaggio è che si rimane ai fornelli molto meno di qualche decennio fa; lo svantaggio è che non sappiamo più assaporare e godere uno dei pochi piaceri della vita. Proprio per questo, negli ultimi anni, al fast food, al mangiare in piedi e alle ricette veloci, si sta contrapponendo lo slow food, il mangiare lento, il gustare seduti attorno ad una tavola con la soddisfazione di vivere un momento conviviale. In giro per l’Italia troviamo anche tanti corsi che giocano e rimescolano i sapori della nostra cucina come gli agriturismi ad esempio, magari un agriturismo in Toscana viste le tante offerte esistenti. A Torino c’è ogni anno il Salone del Gusto internazionale, che è tutto un inno al cibo e alla gastronomia, che sono legati a chi lavora la terra e trasforma ogni giorno la natura in cultura. E’ un circolo virtuoso che la fretta, le multinazionali del cibo e i tempi compressi del lavoro e del vivere hanno reciso con un taglio netto. Per fortuna, per qualcosa che si perde, qualcos’altro si guadagna. Avanzano le verdure e le ricette vegetariane con tutto il loro carico di vitamine e sali minerali. In realtà, prima che ci fosse il boom economico degli anni ’60, la tavola contadina offriva carne quasi mai, carboidrati e verdure tutti i giorni. Oggi quella cucina si sta riscoprendo, con la consapevolezza in più che è un mangiare veramente sano. Le ricette vegetariane non sacrificano il gusto, al contrario lo esaltano con i molteplici sapori della terra. E inoltre, rispondono al principio etico che rifiuta di uccidere gli animali per cibarsene. Le ricette vegetariane sono tantissime e accattivanti: spiedini di verdure, flan di spinaci e taleggio, polpettine di carciofi con cuore filante…E cosa dire degli “sciatt”? sono frittelle di grano saraceno della Valtellina con un cuore di formaggio. Sulle verdure tutte le regioni possono dire la loro. Le regioni del Sud hanno ad esempio la frittatina di lampascioni, che sono delle cipolline selvatiche dal retrogusto amarognolo. Impastate con grana, prezzemolo e uova, funzionano alla grande per creare un antipasto rustico e saporito.